Li vedete? Questi tre hamburger carini e coccolosi me li sono spazzolati la settimana scorsa da Numbs Le Bistro, un locale tanto figo quanto buono a pizza Istria. Sì, piazza Istria. Dopo essermi lanciata nell’esplorazione di Trastevere, di cui ho provato le delizie dolci e salate, ho deciso di testare un altro territorio a me parzialmente sconosciuto, collocato oltre la linea di non-ritorno della Nomentana. Mi spiego meglio. Quand’ero una studentessa ggiovane e di belle speranze, ho vissuto per diversi anni a piazza Bologna: i trentenni forse ricorderanno il vecchio, orrendo arredamento del bar Meeting, diventato ora ritrovo della Roma da bere, rigorosamente under 30. Ebbene, negli anni in cui al Meeting ci si andava per fare colazione o al massimo per bere un amaro del Capo, avevo ben presente che il territorio abitato dai miei simili – studenti universitari, quasi tutti della Sapienza – si estendeva fino a una simbolica linea di confine detta via Nomentana. Oltre la Nomentana si apriva il territorio esotico abitato dai luissini, di cui piazza Istria era il centro vitale; un territorio sconosciuto e affascinante, come tutte le zone di confine.
Passati i 30, e in compagnia dell’ormai rassegnato all’ingrasso ingegnere biondo, ho deciso di superare la mitologica linea di confine di via Nomentana e di provare Numbs Le Bistro, che si trova giusto giusto a piazza Istria. In più, una mia assidua lettrice mi ha fatto notare che i posticini di cui parlo spesso si trovano all’interno di un’area il cui centro è puntato dritto nel cuore del Pigneto, quindi ho deciso di estendere il mio regno manducatorio.
Cara famelica, mi sono detta, vabbè che la pigrizia è un valore, ma vuoi essere pigra fino a questo punto? Nossignore, muovi il culo e vai a pizza Istria.
Saltiamo il pezzo sulla mitezza della primavera romana, che dite? Accenno solo al fatto che stare seduti ai tavoli fuori, circondati da lampioncini, piante e dal chiacchiericcio degli altri ospiti era un vero piacere. Il servizio di Numbs Le Bistro, veloce, preciso e cortese ha fatto il resto. Non avevamo prenotato, ma abbiamo aspettato meno di un secondo per sederci ed essere serviti. In più, per ingannare la breve attesa, ci siamo intrattenuti con un simpatico piattino di burro salato, ovviamente spalmato sul pane. Diciamo che ho dovuto fare appello a buona parte della mia buona volontà per non finirlo e rovinarmi l’appetito.
La scelta dell’antipasto è stata più semplice che mai: cosa potevo ordinare se non un tagliere di formaggi con confettura e miele? Sono estremamente sensibile al fascino della cagliata, e la amo pressoché in ogni forma si presenti. Se poi aggiungete il contrasto col dolce di miele e confetture, arrivo al settimo cielo senza passare dal via.
La gustosa mangiata prosegue a base di hamburger: tris di miniburger per me – quelli carini e coccolosi di cui vi parlavo prima – e hamburger Numbs Le Bistro per l’ingegnere biondo, che non la smetteva di lodare il suo panino, tanto da arrivare a definirlo il più buono che avesse mai mangiato. Merito delle cipolle o del prosciutto d’anatra? Forse di entrambi, e senza dubbio anche della carne, cotta e morbida al punto giusto. Anche i miei miniburger non scherzavano, eh. Non vi ingannino le loro dimensioni modeste, perché di modesto veramente non avevano altro. Dei tre, ho particolarmente apprezzato quello con provola, zucchine croccanti e pomodori secchi.
Da che mondo è mondo, si sa che gli hamburger hanno un sapore anche migliore se accompagnati dalle patate, sia fritte che al forno, e non potevamo esimerci dal rispettare quest’antica tradizione. Si sa che lo stesso vale pure per la birra, soprattutto se bionda, fredda e beverina, gustata nelle sere di primavera di cui sopra. Come non citare, infine, l’ancor più antica tradizione del dolce? Impossibile tirarsi indietro, pena l’insoddisfazione e un senso di vuoto da rovinarsi la serata. Una tortina di pasta frolla con crema e fragole è quello che ci vuole: e se dici di non volerla, il cameriere ti legge nel pensiero e porta due cucchiaini. Giuro, non la volevo, dico con la bocca piena di crema… 😛