
Lo ammetto. Sono nell’immensa schiera di coloro che – banalità delle banalità – odiano la domenica, per il carico di noia che porta con sé, e anche perché la domenica, soprattutto nel momento del pomeriggio che precede immediatamente la domenica sera, tutto è un po’ sospeso: è vacanza eppure non lo è, perché tanto sai che manca pochissimo a quella famigerata catastrofe che tutti conoscono col nome di lunedì mattina. Anzi meglio, la sveglia del lunedì mattina, quel momento in cui lasceresti morire di fame anche l’ultimo esemplare di panda pur di non alzarti dal letto, pur di rimanerci per altri cinque minuti.